Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 27 settembre 2010 C’erano una volta i Comuni “denuclearizzati”, che ribadivano con orgoglio l’assenza sul loro territorio di armi armi atomiche o centrali nucleari. Sono arrivati poi i territori “zero emission” ed “oil free”, nei quali si attuano politiche energetiche volte alla riduzione degli inquinanti che alterano il clima ed alla sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili. Chissà che in un prossimo futuro non si arrivi anche a veder campeggiare, magari ad iniziare proprio dal Trentino, città e comuni “liberi da videopoker e slot machine”… Quello che sta emergendo negli ultimi tempi è un fenomeno molto preoccupante, aggravato dalla situazione economica contingente. Migliaia di cittadini bruciano i loro risparmi nelle macchinette mangiasoldi, con la speranza di raddrizzare la barca dell’economia familiare che invece viene spesso definitivamente affondata, provocando drammatiche situazioni. Il gioco d’azzardo si configura infatti come una vera e propria “droga”, una dipendenza che lascia sul lastrico migliaia di persone, che distrugge i rapporti familiari, che porta disperazione. Secondo i dati più recenti riportati dalla stampa, nel solo 2009 nella nostra regione sarebbero stati “bruciati” al gioco ben 756 milioni di euro. Rassicura poco sapere che la nostra sia ancora la regione dove si spende meno… Viene invece da pensare che il Bel Paese, popolato un tempo da gente intraprendente e volenterosa, da instancabili lavoratori che s’ingegnavano giorno e notte per sfamare la famiglia e far crescere la propria comunità si stia trasformando in un mega-casinò, una “repubblica delle banane” dove i cittadini si aggrappano disperati alla dea-bendata. Un bel messaggio per le giovani generazioni! Non bastavano alcool, droghe sempre più sofisticate, internet, telefonini e gadget elettronici… Le cronache delle ultime settimane ci hanno mostrato come attorno alla diffusione di macchinette mangiasoldi cresca una selva di malavita, rappresentata in modo particolare dai furti e dalla spaccate per rubare gli incassi, operazioni in fortissima crescita in tutto il Trentino. Sarebbe forse il caso, come si è fatto con la vendita dell’alcool vietata ai minori, di introdurre anche per questo fenomeno delle forti limitazioni. Sarebbe bello – anche se appare impraticabile – vietare totalmente la presenza di slot-machine e videopoker in tutto il Trentino. Qualcuno potrebbe parlare di oscurantismo o proibizionismo, ma è certo che un Trentino libero dalle macchinette mangiasoldi sarebbe sicuramente migliore di quanto non lo sia oggi, tutelerebbe meglio i suoi cittadini, garantirebbe una crescita più sana anche ai suoi figli. Considerata dunque la difficoltà a raggiungere un simile risultato, sarebbe comunque importante che la Provincia ed i Comuni operassero affinché fosse limitata la diffusione e maggiormente controllato l’accesso al loro utilizzo. Ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale 1. a promuovere una campagna straordinaria di informazione per dissuadere i cittadini – i giovani in modo particolare – dall’utilizzare slot-machine, video-poker ed altre macchinette “mangiasoldi” anche al fine di evitare situazioni di disagio psicologico, sociale ed economico alle famiglie ed ulteriori costi a carico dei servizi sociali; 2. a prevedere norme più restrittive per l’installazione delle macchinette, oggi diffuse ovunque, anche al fine di controllarne l’accesso e di vietarne l’utilizzo ai minori di 18 anni; 3. a collaborare con le Forze dell’Ordine affinché siano potenziati i controlli per evitare furti con scasso che provocano danni consistenti alle attività commerciali trentine. Cons. Roberto Bombarda |
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